Le apnee notturne, medicalmente note come apnee ostruttive del sonno, sono un disturbo del sonno caratterizzato da un’interruzione della respirazione che può durare dai 10 secondi fino ad oltre un minuto. Si tratta di una condizione molto diffusa, con numeri paragonabili a quelli dell’incidenza del diabete. In Italia, si stima che ne soffrano 6 milioni di persone.

Si tratta di una malattia difficile da individuare, in quanto i sui sintomi principali, stanchezza diurna e sonnolenza, possono essere associati a molte altre problematiche. Spesso è infatti il partner ad accorgersi delle irregolarità respiratorie di chi soffre di apnee. Facciamo un po’ di chiarezza su questa malattia e vediamo come un cuscino per dormire sul fianco può aiutare.

I sintomi principali delle apnee notturne

Nello specifico, i sintomi delle apnee notturne sono un russamento intermittente ed eventuali risvegli improvvisi causati da un senso di soffocamento. Un sintomo frequente del disturbo da apnee notturne è la necessità di urinare durante la notte: il cuore, in conseguenza delle ripetute apnee, produce un ormone diuretico responsabile della nicturia, spesso attribuita a problemi di prostata negli uomini. Un altro sintomo è il mal di testa al mattino, che solitamente passa entro un’ora dal risveglio, e la bocca asciutta.

Le malattie correlate

Chi soffre di apnee istruttive del sonno, spesso soffre anche di altre patologie. Le correlazioni più frequenti sono obesità, sindrome metabolica e diabete, infarto, ictus e insufficienza respiratoria.

Le terapie

Attualmente la sindrome delle apnee ostruttive del sonno viene contrastata con un ampio spettro di terapie, ad esempio la Cpap, dispositivo a pressione positiva, la chirurgia otorinolaringoiatrica, la terapia con Mad (Dispositivo di avanzamento mandibolare) o ancora terapie posizionali e dimagrimento quando necessario.

La posizione del sonno è importante

Per chi soffre di apnee notturne, si verificano molte più pause del respiro quando si dorme a pancia in sù rispetto a quando ci si addormenta sul fianco o a pancia in giù. L’AIMS, l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno raccomanda la cosiddetta terapia posizionale per diminuire l’incidenza di questo disturbo. Vi sono diverse strategie per “costringere” il paziente a dormire sul fianco, ad esempio cucire una tasca (o un calzino) contenente palline da tennis al pigiama, posizionandolo all’altezza delle scapole del paziente. Utilizzare un cuscino per dormire sul fianco è una strategia sicuramente meno invasiva e dolorosa. A questo scopo è possibile scegliere cuscini lunghi o tubolari.