Pare di no. I ricercatori affermano che sono i nostri geni a determinarlo. Se i nostri genitori sono nottambuli, è probabile che lo siamo anche noi. Attualmente, i genetisti stanno indagando per capire qual’è il gene che determina il nostro destino in fatto di sonno.
Secondo uno studio condotto da un gruppo di genetisti dell’Università di Leicester, essere più attivi durante le ore serali non per forza pregiudica la produttività. Un’informazione in controtendenza rispetto al luogo comune che vuole che “chi dorme non piglia pesci”. La natura è infatti piena di esempi di animali notturni, come ad esempio i gufi, che catturano roditori e insetti durante la notte. Tuttavia, molti sostengono che i mattinieri siano più predisposti ad avere successo in quanto “più proattivi” e motivati.
In realtà, sia i mattinieri che i nottambuli hanno i loro punti di forza e di debolezza. Non sono uno migliore dell’altro, ma semplicemente diversi. Vediamo insieme le principali differenze.
Secondo uno studio condotto dall’Università di Barcellona, le persone mattiniere tendono ad essere più persistenti e hanno meno probabilità di provare “stanchezza, frustrazione e difficoltà”. I nottambuli, al contrario, sono più propensi a indulgere in “stravaganze, impulsività e ricerca di novità”. Mentre le allodole cercano uno stile di vita stabile, i nottambuli cercano l’avventura.
I nottambuli hanno più probabilità di premere più volte il pulsante snooze prima di alzarsi la mattina. E quando alla fine si devono alzare, lo fanno spesso controvoglia. Le persone mattutine, al conrario, accolgono il sole con un sorriso. per loro le mattine sono deliziose con o senza caffè. I nottambuli al contrario sono più positivi e euforici dopo le 6 di sera.
Il successo non è necessariamente collegato all’intelligenza. In uno studio che ha coinvolto 420 partecipanti, alcuni ricercatori hanno fornito test di intelligenza matematica e di comprensione del testo per testare l’efficacia della memoria di lavoro e la velocità di elaborazione. I risultati hanno mostrato che i nottambuli ottengono punteggi migliori. Questo, ovviamente, non li rende più predisposti al successo. Com’è facilmente intuibile, i mattinieri hanno il grande vantaggio di essere operativi durante le ore diurne, durante le quali si svolgono la maggior parte delle attività umane tra cui il commercio.
È probabile che le allodole consumino più the rispetto ai nottambuli. Ma il caffè? Ecco la parte interessante. Secondo un altro studio con 537 partecipanti, i nottambuli sono più propensi a consumare caffeina (caffè e Coca Cola), alcolici e nicotina. Quest’ultimo dato è apparentemente correlato al fatto che i nottambuli hanno maggiori probabilità di trovarsi in situazioni in cui consumare alcol e tabacco è comune.
No, non c’è errore di battitura! Secondo uno studio, i nottambuli così come i mattinieri sono più creativi durante le loro “ore libere”. In uno studio condotto da Mareike Wieth e Rose Zacks nel 2011, i partecipanti (nottambuli e mattinieri) dovevano risolvere problemi analitici e di intuizione. Mentre i problemi analitici venivano risolti con successo durante la parte della giornata prediletta, i problemi di intuizione che richiedevano pensiero creativo venivano risolti meglio durante le ore in cui mediamente si è meno produttivi.
Questo ovviamente non significa che essere nottambuli mantiene giovani, ma che il nostro ciclo del sonno dipende dall’età. Le persone anziane hanno più probabilità di essere mattiniere mentre i giovani tendono a godersi il letto la mattina. È una questione di ritmi sonno/veglia e orologio circadiano.
Le nostre ore preferite non influenzano unicamente gli stati d’animo, la scelta degli stimolanti e il modo in cui tendiamo a lavorare, ma anche le nostre scelte in fatto di cibo. Mentre i mattinieri si svegliano presto per gustare con calma colazione e giornale, i nottambuli tendono a saltare la colazione e usare gli ultimi minuti prima del lavoro per vestirsi e correre in ufficio. Un altro studio ha rivelato che i gufi sono più propensi a mangiare meno frequentemente ma in grandi quantità, specialmente nelle ore serali. Caratteristica che rende questi individui più inclini all’obesità, a livelli elevati di stress elevati e persino ad apnee del sonno.